Quando ci si avvicina a un romanzo di Rebecca West si deve essere pronti a entrare nell’ottica del suo stile, molto descrittivo eppure elegante, che risulta in ogni caso accattivante e riesce a portare il lettore con la sua fluidità all’interno di una storia con una propria melodia. Se già questo tratto era emerso con la trilogia de “La famiglia Aubrey”, si riconferma con “Quel prodigio di Harriet Hume”, finora inedito in Italia, tradotto da Francesca Frigerio per Fazi.
L’intreccio è semplice e lineare: si tratta di una storia d’amore tra la musicista Harriet Hume e il politico Arnold Condorex. Ciò che di primo acchito appare però uno schema classico, è arricchito da elementi fantastici e fiabeschi incorniciati in una Londra senza tempo. Harriet è infatti in grado di leggere i pensieri di Arnold e questo avrà dei risvolti divertenti ma anche seri. Con leggerezza e come se si trattasse di un unico continuum temporale, la West crea una storia sfaccettata che mette in luce i rimorsi di un uomo, placati però da una donna, che si rivela infine una guida e un’ancora di salvezza.
Come già accaduto con la trilogia della famiglia Aubrey, Rebecca West è capace di spaziare tra diversi generi e riesce a creare un intreccio costituito da tanti pezzi che si abbinano perfettamente alla storia nel suo insieme. Oltre alla magia, ricorre anche il tema del doppio, che avvicina Condorex alla figura del dottor Jekyll, ideata da Robert Louis Stevenson. Tutte queste caratteristiche ribadiscono ancora una volta le abilità di una scrittrice troppo a lungo dimenticata ma che merita di essere letta e apprezzata oggi più che mai.
In conclusione, “Quel prodigio di Harriet Hume” di Rebecca West è un romanzo brioso e fresco che combina realtà e fantasia per dar vita a un intreccio amoroso non convenzionale, dove emergono i tormenti di un uomo, che solo una grande donna può sopportare e comprendere.
Consigliato per chi ha già familiarità con la scrittura di Rebecca West, per chi cerca un romanzo magico, per chi non vuole leggere una classica storia d’amore, per chi è pronto a seguire il flusso dei pensieri e lasciarsene trascinare, per chi indaga nei meandri dell’animo umano, per chi cerca un punto di vista originale, per chi cerca qualcosa scritto elegantemente con diverse sfumature e vari significati.
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La citazione dal libro:
La maggior parte delle persone sarebbero ben contente che la loro vita venisse considerata alla stregua di una nota a margine di quel che il mondo decide di commemorare sulla carta stampata e sarebbero pazze di gioia nel momento in cui venissero inserite nel corpo del testo; ma per Harriet, cara sciocchina, quel testo poteva al massimo costituire una nota a piè di pagina della sua propria vita, un’appendice divertente alle cose enormemente più importanti che accadevano quando suonava il piano, quando dava un morso a una mela, quando aveva caldo, o freddo.
Per altre citazioni consultate Cocktail di citazioni.
