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La magia della vita in un paesino del Westerwald: “Quel che si vede da qui” di Mariana Leky

La magia della vita in un paesino del Westerwald: “Quel che si vede da qui” di Mariana Leky

È la magia ciò che pervade il romanzo di Mariana LekyQuel che si vede da qui“, tradotto dal tedesco da Scilla Forti, che attingendo al meraviglioso e usando un linguaggio incantato descrive lo scorrere del tempo in un piccolo paese del Westerwald in Germania. La prospettiva adottata è quella di Luise, una bambina di 10 anni, che ci introduce tutti gli altri personaggi, a partire dalla nonna Selma, i suoi genitori, il suo amico del cuore Martin, nonché gli altri eccentrici abitanti del paese, quali l’ottico, Elsbeth e Marlies la Triste.

Il fulcro di “Quel che si vede da qui” è rappresentato dai sentimenti, che in un alternarsi di amore, amicizia, dolore e perdita, fa emergere un quadro variopinto, a volte surreale, ma ironico, che dischiude verità in un modo tutto suo. La realtà appare quindi un po’ magica e dolcemente giunge al cuore dei lettori con i suoi personaggi strampalati, ma che ci permettono di entrare in connessione con gli abitanti di questo paesino. Sin da subito è chiaro come si getti un occhio all’al di là, con l’apparizione in sogno di un okapi – un animale insolito che come dice con altre parole l’autrice non sembra essere reale e fare parte di questo mondo – che predice la morte di qualcuno, senza però discostarsi dagli avvenimenti concreti del romanzo.

L’okapi è un animale assurdo, molto più assurdo della morte, e sembra del tutto sconnesso con le sue zampe da zebra, i fianchi da tapiro, il corpo da giraffa color ruggine, gli occhi da capriolo e le orecchie da topo. L’okapi è decisamente inverosimile, tanto nella realtà quanto nei sogni funesti di un’anziana del Westerwald.

Con un pizzico di poesia e le belle parole che Mariana Leky riesce a riportare sulla pagina, assistiamo a momenti di vita comuni a ciascun individuo, che nonostante tutto non sono trattati in maniera banale ma s’incastrano nel migliore dei modi nella storia messa in piedi dall’autrice. Sembra quasi che ci venga richiesto di osservare gli eventi che giorno dopo giorno si succedono con occhi diversi, addentrandosi in un immaginario dalle sfumature fiabesche. In conclusione, “Quel che si vede da qui” di Mariana Leky è un romanzo accattivante, che con la descrizione di personaggi-macchiette ci fa entrare in sintonia con lo spirito della storia, parlandoci di avvenimenti comuni, ma ai quali non avete mai guardato con questi occhi.

Consigliato per chi ama i romanzi insoliti e che hanno quel  certo non so cosa in più, per chi riesce a trovare un legame con situazioni diverse dalle proprie, per chi guarda al mondo in maniera positiva e anche per chi vede solo il lato negativo delle cose, che forse grazie a questo libro riuscirà a essere un po’ più ottimista; per tutti quelli che non si fermano alle prime impressioni, per chi ha bisogno di evasione, per chi vuole conoscere situazioni e punti di vista differenti.

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Stavo citando una frase dell’ottico. Vivevamo in una terra pittoresca, meravigliosa, paradisiaca, lo suggerivano anche le scritte arcuate delle cartoline che il bottegaio teneva esposte sul bancone. Eppure quasi nessuno se ne accorgeva: quella bellezza veniva puntualmente ignorata, saltata a piè pari, abbandonata a se stessa, ma saremmo stati i primi a lamentarci a gran voce se un giorno non si fosse palesata.

Per altre citazioni consultate Cocktail di citazioni.


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