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Una fiaba di altri tempi con un pizzico di humor nero: “Chi è partito e chi è rimasto” di Barbara Comyns

Una fiaba di altri tempi con un pizzico di humor nero: “Chi è partito e chi è rimasto” di Barbara Comyns

In un piccolo villaggio inglese di fine ottocento la vita sembra scorrere tranquilla e in una certa maniera, ma ben presto un’inondazione ne sconvolgerà l’equilibrio e andrà a intaccare gli eventi vissuti dai suoi abitanti. In particolare affrontiamo questi sconvolgimenti con gli occhi della famiglia Willoweed, protagonisti indiscussi di “Chi è partito e chi è rimasto” di Barbara Comyns, tradotto da Cristina Pascotto.

Lungo il corso del breve romanzo facciamo la conoscenza della temibile nonna, molto lontana dallo stereotipo di donna amorevole e più vicina a quello di una strega che incute paura a grandi e piccini (qui sotto trovate una delle descrizioni che fa di lei Barbara Comyns nel romanzo). A lei si affianca la figura del figlio Ebin Willoweed che è costretto a sopportare la capofamiglia per una questione di eredità, ma la tragedia che si abbatte sul villaggio scombinerà il percorso tracciato di Ebin e degli altri membri della famiglia, tra cui i figli Dennis, Hattie ed Emma.

La maggior parte dei bambini del paese non l’aveva mai vista e nella loro mente aveva assunto le sembianze di un mostro terrificante. Pensavano che con il suo cornetto acustico potesse sentire ogni parola che proferivano, e che al posto della lingua nella sua orribile bocca ci fossero due serpenti striscianti.

Ogni particolare di “Chi è partito e chi è rimasto” fa pensare a una fiaba per il modo in cui Barbara Comyns decide di narrare la vicenda, tuttavia ad arricchire il ben architettato intreccio è la verve dell’autrice che aggiunge qua e là un tocco di humor nero, talvolta grottesco, altre volte pauroso. Il risultato è una storia dalle tinte horror ovattata in un ambiente molto inglese, una storia che si fa leggere e appare come qualcosa di diverso rispetto ai libri in circolazione. Una menzione speciale va al formato obliquo adottato dalla casa editrice, che sottolinea l’originalità della linea editoriale.

Consigliato per chi ama i romanzi insoliti, anche di comicità nera, per chi vuole riscoprire dei classici contemporanei poco conosciuti, per gli amanti delle storie d’autore, per chi ama le fiabe moderne e le mille sfaccettature che un romanzo può presentare.

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Info

Della stessa autrice è da poco uscito “La ragazza che levita“, edito sempre dalla casa editrice di Pordenone, Safarà.

Con il passare delle ore l’inondazione iniziò a placarsi. Abbandonò la casa dei Willoweed e al suo posto lasciò fango e alghe di fiume, insieme a un intenso odore di umidità. I bambini avevano disposto delle pietre in tutto il giardino per contrassegnare il ritrarsi dell’acqua. Il giardino declinava verso il fiume e quando calò la sera la metà fu nuovamente visibile, i fiori fradici e pesanti distesi sul terreno, l’erba verde lussureggiante. Alcuni strani oggetti morti erano sparsi qua e là. Il Vecchio Ives li raccolse e li mise nella cesta della legna. Dennis, con gli occhi tristi, lo guardò spingervi dentro un pavone.

Per altre citazioni consultate Cocktail di citazioni.


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