Un mix di libri con citazioni on the rocks

Oltre i libri c’è molto di più: “Trance” di Alan Pauls

Oltre i libri c’è molto di più: “Trance” di Alan Pauls

Fonte immagine: Globewanderin

I lettori sanno bene che un libro non è solo un prodotto costituito da fogli di carta, ma al loro interno c’è molto di più. Anche tutto quello che circonda un manoscritto, tutti i soggetti coinvolti, gli strumenti che si utilizzano, sono riconducibili all’oggetto libro. Proprio partendo da questo presupposto, Alan Pauls in “Trance – Autobiografia di un lettore“, tradotto da  Gina Maneri, crea il suo personale glossario che dà vita alla sua storia di lettore.

Ogni voce è un episodio a sé, che parla di ciò che ruota attorno alla lettura, dell’impossibilità di smettere e della necessità di proseguire in questa vitale attività, quasi come se si fosse in trance. A poco a poco vengono snocciolate parole chiave per lo scrittore, che è prima di tutto un lettore, che rievoca i suoi maestri o fonti d’ispirazione come Borges, Barthes o ancora Ricardo Piglia, e si sofferma su abitudini comuni come quelle di sottolineare i libri o di leggere ad alta voce. È possibile così ritrovarsi tra i lemmi di questo catalogo in ordine alfabetico di una virtù che si trasforma in un vizio, dove si delinea un identikit di un lettore, generico ma,  dato il punto di vista, anche molto particolareggiato.

La scelta di Alan Pauls è stata quella di parlare di sé in terza persona nascondendosi nei dettagli di questo glossario sui generis, dove spunta però il suo stile e le parole ricercate che alludono al suo percorso di vita ma abbracciando l’universalità che l’atto di leggere racchiude in sé. Se da un lato viene ribadito che è l’autore ad aver dato l’impostazione a questa opera, dall’altro viene sottolineata sin da subito la presenza del traduttore, che ha giustamente deciso di seguire l’ordine dato da Alan Pauls per mantenersi fedele all’intento originario del libro.

Trance – Autobiografia di un lettore” di Alan Pauls è quindi l’espressione di un’idea, di un concetto, di una verità universale, vista con gli occhi di un lettore-scrittore, che a metà tra saggio e opera di narrativa racconta l’universo dei libri, svelandone i retroscena, non materiali, ma piuttosto quelli emozionali legati all’atto di leggere. In questo modo si scoprirà di essere simili a tutti coloro che condividono la passione, la mania, la voglia e la necessità di dedicarsi alla lettura. Tutti indizi che ci svelano come con “Trance” ci troviamo di fronte a una vera chicca che i lettori non devono farsi sfuggire e che invita a diversi modi di lettura. Infatti il libro è ideale da leggere tutto d’un fiato, assaporando ogni tanto una voce, da sfogliare a caso per riflettere o da consultare di tanto in tanto, quando si è in cerca di risposte.

Consigliato per i lettori, per chi ama le letterature sudamericane, per chi ama la scrittura e le parole, per gli amanti di liste, elenchi, glossari e simili, per chi ha voglia di godersi una meta lettura stimolante e scoprire che come lui/lei ce ne sono tanti sparsi in tutto il globo e che tutti siamo accomunati dal desiderio/voglia/necessità di leggere.

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Traductores [traduttori]. Di fronte a un’incongruenza nel testo che traduce, il traduttore non la attribuirà mai a un errore o a una distrazione dell’autore, anche quando è evidente che le cause non possono essere altre. Secondo un modus operandi molto diffuso,  si limiterà a fargliela notare astenendosi dall’esprimere un’opinione, semplicemente presentando il caso, nel modo asettico di un medico legale, e attenderà in silenzio, paziente, una risposta.

Per altre citazioni consultate Cocktail di citazioni.


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