Un mix di libri con citazioni on the rocks

Ritorno alle origini e nuove prospettive in “La fortuna di Finch” di Mazo de la Roche

Ritorno alle origini e nuove prospettive in “La fortuna di Finch” di Mazo de la Roche

Nei precedenti capitoli abbiamo imparato a conoscere e amare la famiglia Whiteoak, giunti a questo nuovo libro della serie “La fortuna di Finch” di Mazo de la Roche, tradotto da Sabina Terziani per Fazi, vediamo come i rapporti e le dinamiche all’interno del nucleo familiare si consolidino ma anche cambino. L’assenza di un membro importante e la presenza di quella che sembrerebbe ancora un’intrusa, Alayne, fanno la differenza. Come già il caso ne “Il gioco della vita”, la storia ruota intorno a Finch, che, ormai ventunenne, cerca di ritagliarsi il suo ruolo e soprattutto cerca di rendersi più indipendente dalla sua famiglia, motivo per cui andrà in Inghilterra a trovare la zia Augusta insieme agli zii Nicholas ed Ernest.

Mazo de la Roche ha la capacità di descrivere accuratamente le dinamiche familiari e indagare a fondo i sentimenti dei diversi personaggi in maniera leggera e delicata, dando il giusto spazio a ogni singolo componente. Invidie, gelosie e ipocrisie non mancano, eppure alla fine il sentimento predominante riesce a essere l’amore e un forte legame che unisce tutti quelli che hanno a che fare con i Whiteoak e rientrano nella loro ala protettrice. Ancora una volta, la scrittrice con “La fortuna di Finch” sfodera tutte le sue carte migliori e crea una storia variegata che si concentra su un personaggio ma ribadendone il ruolo all’interno della famiglia. La ricchezza inaspettata comporterà un’apertura verso nuove prospettive che prevedrà però anche un ritorno alle origini: solo capendo chi si è si può migliorare e cambiare armonicamente.

Con il suo consueto stile elegante, Mazo de la Roche ci regala una lettura d’intrattenimento, leggera eppure delicata, che mette in risalto pregi e difetti della famiglia Whiteoak, una famiglia allargata e per un certo verso caotica, ma che non mancherà di mostrarsi unita più che mai nei momenti difficili. L’unica pecca è che questa volta i magnifici paesaggi del Canada passano un po’ in secondo piano e vengono meno quelle commistioni con la natura che tanto erano presenti negli altri capitoli. Di contro, la famiglia acquista ancora più importanza e trova il modo di affascinare e di voler saperne di più sul loro conto. E arrivati al terzo capitolo, questa è una magia da non sottovalutare…

Consigliato per chi ha letto i precedenti capitoli della famiglia Whiteoak, per chi cerca una lettura spensierata ma capace di trasmettere emozioni, per chi vuole viaggiare tra Canada e Inghilterra, per chi cerca una saga familiare, per chi si affeziona ai personaggi dei libri.

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La citazione dal libro:

I Whiteoak adoravano chiacchierare. Ciarlavano incessantemente e tuttavia i loro piatti erano sempre i primi a svuotarsi. Non facevano quasi mai domande: prendevano il mondo come veniva, senza curiosità. Solo Piers e Miss Pink, che lui aveva condotto a tavola, non parlavano ma si dedicavano al compito di nutrirsi e dissetarsi.

Per altre citazioni consultate Cocktail di citazioni.


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