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Riscoprire sé stessi a contatto con la natura: “La manutenzione dei sensi” e “Il guardiano della collina dei ciliegi” di Franco Faggiani

Riscoprire sé stessi a contatto con la natura: “La manutenzione dei sensi” e “Il guardiano della collina dei ciliegi” di Franco Faggiani

Collage a cura di: Globewanderin

Capita che a un certo punto della propria esistenza, ci si perda, ci si senta disorientati o semplicemente vengano a mancare improvvisamente delle certezze. Quando si verificano situazioni simili, ognuno elabora dei propri metodi personali per andare avanti, per farsi coraggio, per adattarsi alla nuova condizione e ricominciare a vivere. Un personale modo di ritrovare sé stessi è quello di cambiare stile di vita ed entrare a contatto con la natura, che è proprio l’approccio usato dal protagonista di “La manutenzione dei sensi” e di “Il guardiano della collina dei ciliegi“, scritti da Franco Faggiani. A incantare sono le descrizioni dei paesaggi e l’amore verso la natura, in particolare verso la montagna, che traspare in ogni riga di entrambi i romanzi.

Ne “La manutenzione dei sensi” Leonardo Guerrieri, dopo aver perso la moglie, prende in affido Martino Rochard, su iniziativa della figlia Nina; in seguito si scopre che il bambino è affetto dalla sindrome di Asperger e questo porterà ulteriori cambiamenti nella vita del protagonista. Ma è trasferendosi in montagna che si assisterà alla trasformazione e alla rinascita di Leonardo. Lo scrittore si sofferma delicatamente su persone viste, a volte, come strane, dando voce a questa diversità; nello stesso tempo si sviluppa tra le montagne un intreccio accattivante e che racconta a un ritmo veloce una storia comune che parla al cuore dei lettori.

Noi seduti al buio, il prato davanti e i larici appena sullo sfondo; era come stare al cinema. La luna piena poi rendeva tutto più spettacolare, si vedeva benissimo, meglio che di giorno, quando la neve abbagliava. Con quella luce decisa e schermata, il prato innevato era bianco senza riflessi, le ombre lunghe degli alberi nitide, le montagne, su cui sembravano cercare sostegno le costellazioni, ben profilate e nette. Stavamo lì in silenzio assoluto, due spettatori molto attenti, e quando un’ombra qualsiasi, magari solo di una piccola nuvola ritardataria, sembrava spuntare sul prato, ci davamo freneticamente di gomito.

Il tema della rinascita e del ritrovamento di sé stessi in mezzo alla natura viene ripreso da Franco Faggiani anche nel suo ultimo libro “Il guardiano della collina dei ciliegi“, che ha per protagonista Shizo Kanakuri, promessa giapponese alle Olimpiadi di Stoccolma del 1912. Tuttavia anche questa volta ci viene ricordato che nella vita non sempre va tutto come sperato e così Kanakuri non riesce a vincere la maratona, cosa che si tramuterà in un grande disonore, ma di nuovo la natura correrà in soccorso del protagonista, agendo piano piano da balsamo lenitivo. La rinascita avverrà proprio in una collina di ciliegi, che Kanakuri protegge con amore e che contemporaneamente, a parti inverse, si prende cura di lui, alleviando il suo dolore e senso di colpa. Prendendo le mosse da una storia vera, lo scrittore immagina l’esistenza di Kanakuri e vi si immedesima, fino a portarci con lui oltre la superficie apparente delle cose.

Ancora una volta Franco Faggiani scrive una storia originale che in modo profondo mette in risalto lo stretto legame dell’uomo con la natura e di come questa possa farci star meglio (ma anche prendersi le sue rivincite, se maltrattata), riuscendo così ad attualizzare una vicenda passata e da cui trarre insegnamenti generali, specialmente per quanto riguarda il rispetto dell’uomo nei confronti della natura.

Consigliati per chi ama la montagna e la natura in generale; per gli amanti delle storie semplici e originali, ma che nonostante tutto colpiscono e vanno al cuore delle cose; per quelli che hanno un debole per le parole e i romanzi ben scritti; per chi vuole leggere le nuove voci del panorama letterario italiano.

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Il grande artista del mattino è il sole: quando è ancora nascosto oltre l’orizzonte spande sulle cime delle montagne e sulle nuvole il colore tenue della lavanda che, come d’incanto, si riflette sulla baia; poi, affacciandosi nel cielo, regala al mondo le tonalità dorate dei fuyugaki, i nostri cachi dolcissimi.

Per altre citazioni di “La manutenzione dei sensi” e di “Il guardiano della collina di ciliegi” consultate Cocktail di citazioni.


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