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Leggende, racconti, eventi e memorie islandesi: “Il libro dei vulcani d’Islanda” di Leonardo Piccione

Leggende, racconti, eventi e memorie islandesi: “Il libro dei vulcani d’Islanda” di Leonardo Piccione

Fonte immagine: Globewanderin

Se da un lato, a volte, si ha paura del diverso o di ciò che è lontano da noi, dall’altro è innegabile il fascino che un’altra cultura o sempre il diverso esercita su di noi. Spesso questo è anche quanto accade con posti remoti e distanti da noi, come può essere l’Islanda, che con le sue tradizioni, credenze, con la sua lingua o semplicemente con il suo paesaggio intriga e affascina le persone più lontane e distanti geograficamente. Proprio questo motivo mi ha spinto a leggere “Il libro dei vulcani d’Islanda” di Leonardo Piccione, che già solo dal titolo restituisce una delle peculiarità di questa nazione, ovvero la coesistenza degli uomini con i vulcani.

In maniera originale Leonardo Piccione ci porta in un viaggio di scoperta per tutto il territorio islandese, costellato da nord a sud da vulcani, il più delle volte attivi e che con la loro eruzione potrebbero causare non pochi disagi. Oltre a una scheda tecnica con nome, tipo di eruzione, altitudine e altri dati, a ogni vulcano è legata una storia, una leggenda o un evento accaduto lì o comunque strettamente connesso. Sapevate che Neil Armstrong tenne il suo addestramento in Islanda prima di andare sulla luna o che Disney avrebbe voluto realizzare un cartone animato del romanzo “Il pastore d’Islanda” di Gunnar Gunnarson, ambientando inevitabilmente il tutto in Islanda e forse perché no ai piedi di un vulcano? Rivelazioni che vengono fatte nel corso della narrazione, a metà tra un documentario e un racconto inventato, rielaborato dall’autore.

È un modo insolito di esplorare un paese quello proposto dal nostro autore, ma questo suo approccio finisce per essere alla fine vincente. “Il libro dei vulcani d’Islanda” è una piacevole lettura che intreccia la realtà a eventi passati, leggendari, presenti e che verranno, restituendo un bellissimo affresco di una terra forse avversa all’uomo ma che nonostante tutto sembra offrire tanto, anche se i vulcani non mancano di far notare la loro presenza e di rivendicare quanto avevano abitato ancora prima che l’uomo vi giungesse.

Tra le tante storie legate a un vulcano mi sono piaciute molto quella di Hegill, Hekla, Askja, Dyngjufjöll, Eyjafjallajökull e Dyrfjöll, che mi hanno incuriosito maggiormente, riportando la mia attenzione su qualcosa a cui non aveva pensato. Aprendo “Il libro dei vulcani d’Islanda” si ha un po’ l’impressione di visitare l’Islanda da nord a sud e di salire quasi su quei vulcani, che hanno da raccontare più di quanto ci si aspetterebbe. Ovviamente si tratta solo di un viaggio immaginario, ma che dà l’impressione di essere per tutto l’arco della lettura più vicini al territorio islandese.

Consigliato per chi ama l’Islanda, ama viaggiare fisicamente e con la mente, per quelli che cercano uno sguardo sull’Islanda diverso dal solito, per quelli che sono affascinati dal lontano e dal diverso.

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Così è l’Islanda: un tentativo di convivenza forzata. Gli uomini non hanno intenzione di andarsene; i vulcani, che abitano l’isola da molto più tempo, non si astengono per nessun motivo dal rivendicarne il legittimo possesso. Di più: la certezza della loro perpetua minaccia è a suo modo rassicurante; eccede il timore dei suoi esiti, e ha finito col rendere i vulcani islandesi necessari.

Per altre citazioni consultate Cocktail di citazioni.


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