Conciliare famiglia e lavoro non è mai facile, soprattutto per le donne che si trovano spesso a dover scegliere tra carriera e figli. Si tratta quindi di un’annosa questione che è sempre esistita, come testimonia anche il secondo romanzo della trilogia “Lo specchio nel buio” di Margaret Storm Jameson, “Amore a prima vista”, tradotto da Velia Februari per Fazi.
Dopo il primo volume “Company Parade”, torniamo a Londra dove Hervey è alle prese con la sua carriera: lavora per Evelyn Lamb e allo stesso tempo porta avanti il suo progetto di scrittura, entrando sempre di più a far parte di quel mondo. Tuttavia, se forte è l’ambizione e il desiderio di farsi strada, è pur vero che sentimenti contrastanti nascono nella protagonista quando deve allontanarsi dal figlio Richard. Se ciò non bastasse anche in amore deve fare i conti con il marito Penn e un nuovo spasimante, Nicholas Roxby. In questo secondo volume la diatriba famiglia-lavoro è ancora più presente e Hervey è ancora di più al centro del romanzo, che sembra quasi dedicarsi alla ricerca della felicità e alla necessità della protagonista di realizzarsi come donna.
Come nel precedente volume, la tematica è quindi molto moderna e ciò è senz’altro un punto a favore di “Amore a prima vista”. Tuttavia, la scrittrice ha preferito dilungarsi sulla storia d’amore, lasciando più in secondo piano gli eventi storici o la descrizione degli altri personaggi. Affascina ancora una volta il tocco di modernità e il modo in cui la Jameson parla dei problemi attuali delle donne, problemi con cui verosimilmente doveva fare i conti lei stessa all’inizio del XX secolo, ma d’altra parte manca un po’ di brio e quello sguardo d’insieme alla società londinese che aveva contraddistinto “Company Parade”.
Consigliato per le femministe, per chi ama le trilogie, per chi ha già letto il primo volume della trilogia Company Parade, per chi cerca qualcosa ambientato a Londra, per chi crede nelle donne e nel loro modo di affrontare le avversità, per chi oltre all’opera è interessato alla biografia dell’autore, per chi vuole leggere qualcosa di moderno scritto nel XX secolo.
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La citazione dal libro:
Ma, dopo che si fu lamentata a sufficienza, in lei irruppe la speranza. Iniziò a ridere di se stessa, poi a credere che non fosse tutto perduto, quindi a comporre mentalmente una lettera per Nicholas, infine a pensare che le aveva sorriso. E così, una pennellata dopo l’altra, soffocò il ricordo del fallimento, finché non iniziò a sembrarle sopportabile, e si addormentò.
Per altre citazioni consultate Cocktail di citazioni.