Quanto bene davvero si conosce una persona? Possiamo sempre essere certi che non vi siano segreti in un matrimonio? La fedeltà è un valore ancora rispettato o viene ormai rigettata via come un concetto sempre meno attuale? Questi sono alcuni degli interrogativi che potrebbero nascere durante la lettura di “Monogamia” di Sue Miller, tradotto da Martina Testa, per Fazi. Ciò che viene descritto è un rapporto di coppia tra un uomo e una donna, Graham e Annie, che si innamorano, si sposano e vivono felici. Almeno apparentemente. La situazione cambia quando Graham viene a mancare improvvisamente e allora Annie, non solo dovrà fare i conti con la perdita del suo compagno di vita, ma scoprirà qualcosa che l’uomo non le aveva mai confessato. Alla luce del tradimento, i ricordi gioiosi possono essere offuscati irrimediabilmente?
Sue Miller dipinge egregiamente le scene di un matrimonio ordinario, i momenti difficili che si possono attraversare, le esperienze personali con cui i due protagonisti devono fare i conti e che condizionano il loro modo di vedere le cose e la rabbia che scaturisce poi dall’amara scoperta. Ci muoviamo così all’interno di un percorso psicologico che attraversa i diversi stati d’animo di Annie e affronta la percezione che gli altri hanno di un individuo, lasciando la parola a parenti e amici, che serbano il ricordo di Graham. In “Monogamia”, un titolo che è completamente in antitesi con quanto viene raccontato nel libro, si analizza l’evoluzione di un rapporto di coppia, fatto di luci e ombre, ombre che però non si avrà il tempo di far svanire. Cosa rimane di una vita vissuta insieme, infangata da un segreto che non si pensava si sarebbe potuto avere? Una domanda a cui non si può dare una risposta unica e a cui l’autrice non tenta neanche di rispondere. Ciò che rimane è una riflessione su una questione spinosa, che Sue Miller indaga attraverso la forza di pensieri e parole plasmata in maniera intelligente, riuscendo proprio per questo a catturare l’attenzione e a regalare ai lettori un romanzo che rimarrà a lungo impresso nella mente.
Consigliato per chi pensa (a volte anche troppo), per chi si interroga sulle dinamiche di coppia, per chi odia i segreti, per chi cerca di comprendere l’infedeltà, per gli amanti delle parole, per chi legge romanzi introspettivi e psicologici, per chi vorrebbe leggere qualcosa d’interessante ma non troppo impegnativo, per chi ama la letteratura americana contemporanea, per chi legge per conoscere, capire e interrogarsi su questioni lontane dalla propria zona di comfort.
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La citazione dal libro:
Sembrava in un certo senso minacciosa, l’idea di poter perdere qualcosa che in un altro momento doveva essere apparso fondamentale per la comprensione del mondo circostante, per la propria percezione di sé al suo interno. Sembrava legata alla perdita di Graham e alla paura quasi quotidiana di perderlo ancora di più, nel ricordo: perdendone la memoria. Di perdere la sensazione chiara e netta della persona che era, di perdere la certezza del sentimento che provava per lui.
Per altre citazioni consultate Cocktail di citazioni.