Fonte immagine: Globewanderin
Tutto quello che facciamo e osserviamo è visto con la lente della soggettività, che quasi ci risucchia nei nostri pensieri. A uno sguardo più approfondito i dettagli si fanno più nitidi e l’oggetto che stiamo guardando diventa altro, i contorni sono chiaramente marcati e non cogliamo solo la figura, ma tutto l’insieme nella sua completezza. Da uno sguardo possono nascere diverse prospettive. Ma se con gli occhi riuscissimo a vedere la vera natura delle cose? È quanto accade a Pia, una giovane fotografa che vede nell’animo delle persone attraverso la lente della sua macchina fotografica. Con questo espediente, Desy Icardi ci introduce alla vista, uno dei cinque sensi a cui è dedicato il nuovo libro della sua pentalogia, “La fotografa degli spiriti”.
Anche questa volta, come nei suoi libri precedenti, tra cui “L’annusatrice di libri”, si parla di libri, ma stavolta più indirettamente, e tramite le parole dell’avvocato Ferro, un vecchio conoscente che molti ricorderanno anche da “La biblioteca dei sussurri” e da “La ragazza con la macchina da scrivere”. Qui, nella Torino del 1908, un giovane Edmondo ci condurrà alla risoluzione di un mistero e il suo cammino si intreccerà con quello della nostra fotografa, che partita in nave per raggiungere il suo promesso sposo in Argentina, maturerà a poco poco il desiderio di emanciparsi e di andare incontro a un altro destino, diverso da quello scelto per lei dalla famiglia nel 1906. Dal suo canto, anche l’avvocato ci viene presentato come alla ricerca del suo posto nel mondo, al principio di quella che sarà la sua vocazione, ma che ancora non segue ciecamente.
La storia di “La fotografa degli spiriti” si sviluppa quindi su due piani, un artificio che spinge il lettore a proseguire per conoscere fino in fondo gli eventi e scoprire le sorti dei personaggi. Sono molti gli elementi che caratterizzano il libro: intriso di mistero, fa respirare l’aria di libertà, con un guizzo di originalità, la forza dei suoi personaggi e l’atmosfera di Torino all’inizio del Novecento. Tutto viene messo insieme in modo perfetto e in un incastro superbo di tutti gli elementi, non si può che guardare alla storia con un proprio filtro, dal quale emergono le pagine di “La fotografa degli spiriti” di Desy Icardi, che ancora una volta regala al lettore una storia originale e intrigante.
Consigliato per i sognatori, per chi non si abbatte mai, per chi vuole farcela a tutti i costi, per gli amanti dei libri, per chi sta cercando una lettura piacevole con un messaggio positivo, per gli affezionati dell’avvocato Ferro, per chi vuole leggere qualcosa di intrigante, per chi cerca un libro incalzante, per tutti quelli che amano leggere e guardano i libri con occhi diversi.
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La citazione dal libro:
Le avventure non gli piacevano affatto, non quelle da vivere in prima persona almeno. Ecco uno dei principali motivi per i quali l’avvocato Ferro adorava i romanzi: la possibilità di prendere parte ad avventure rocambolesche comodamente seduto in poltrona. A quanti naufragi aveva assistito senza bagnarsi neanche l’orlo dei pantaloni! Per non parlare delle eroiche battaglie dalle quali era uscito illeso o delle innumerevoli indagini condotte insieme a Sherlock Holmes.
Per altre citazioni consultate Cocktail di citazioni.