Fonte immagine: Globewanderin
Correva l’anno 1936 quando venne pubblicato negli Stati Uniti il romanzo d’esordio della sconosciuta Margaret Mitchell, la cui morte prematura – è stata investita da un taxista – le ha impedito di scrivere molto altro. Ciononostante ha fatto in tempo a lasciarci un’importante testimonianza della storia americana che parte dal 1861 fino ad arrivare ai primi del ‘900. In “Via col vento” assistiamo così alla guerra di Secessione e veniamo direttamente a conoscenza del razzismo profondamente radicato nel Sud del paese. Ogni elemento e ogni descrizione contribuiscono a mettere insieme una trama avvincente, ricca di particolari ben narrati sul piano storico, e con personaggi sfaccettati, che vanno oltre le convenzioni dell’epoca.
“Via col vento” è prima di tutto un romanzo storico, che ritrae la società americana dell’epoca partendo dai proprietari di una piantagione di cotone, Tara, ultimo baluardo di un mondo in trasformazione, in seguito all’ascesa dei nordisti. Con gli occhi dei personaggi, tra cui la protagonista Scarlett, la cognata Melanie e suo marito Ashley, nonché il capitano Rhett Butler, ci rendiamo conto della caduta dei valori del Sud e dei cambiamenti nella società americana. Emerge inoltre una buia pagina di storia, con l’ascesa del Ku Klux Klan, e la mentalità razzista del sud, condivisa dalla stessa scrittrice. Proprio alla luce di quanto raccontato si nota sin da subito la portata storica del romanzo.
Curiosità
Nella nuova traduzione di Annamaria Biavasco e Valentina Guani, i nomi dei personaggi non sono stati tradotti. Perciò Rossella rimane Scarlett e Melania viene chiamata Melanie, ad esempio. Inoltre le traduttrici hanno deciso di evitare il più possibile una terminologia razzista, a differenza di quanto avvenuto in passato. Per maggiori informazioni sulla nuova traduzione si rimanda a questa intervista.
Ma se l’aspetto storico è in primo piano, non bisogna dimenticare che a questo si affiancano caratterizzazioni psicologiche dei personaggi e descrizioni prettamente letterarie, che rendono la storia più godibile e ne esaltano la qualità dell’opera. Già solo con la protagonista Scarlett O’Hara la Mitchell crea una figura anticonformista, dai molti difetti e dai pensieri non proprio positivi, che potrebbero delinearne quasi i contorni di un’antieroina.
Per tutte queste caratteristiche, il romanzo di Margaret Mitchell “Via col vento”, tradotto ora nella versione integrale da Annamaria Biavasco e Valentina Guani per Neri Pozza, risulta un capolavoro senza tempo, scorrevole nonostante la mole ed entusiasmante nei contenuti. In più la nuova traduzione dà una marcia in più al libro e fa rivivere questa storia nella giusta maniera, riportandola al passo con i tempi.
Consigliato per chi vuole saperne di più sulla storia americana, per chi cerca il grande romanzo americano, per chi non si spaventa davanti ai libri voluminosi, per chi cerca una lettura lunga per l’estate, per chi ha visto solo il film, per chi non ha ancora avuto il coraggio di avvicinarsi a questo libro, per chi cerca un classico senza tempo, per chi vuole leggere una nuova traduzione di un grande classico.
Per orientarvi vi lascio i link IBS dell’ebook e del libro cartaceo. Se vi va di dare un piccolo contributo per sostenere il blog, acquistando tramite questi link, riceverò una percentuale. Grazie!
Ora più che mai è importante sostenere le librerie fisiche ed evitare che i librai in carne e ossa diventino delle figure mitologiche, sostituiti da schermi e tastiere, senza più modo di richiedere quel consiglio personale che solo in questi luoghi è possibile scambiarsi ancora. Per questo potete decidere di acquistare questo libro direttamente dalla vostra libreria preferita e riceverlo comodamente a casa, utilizzando Bookdealer.
La citazione dal libro:
Per la prima volta da quando era scoppiata la guerra, Atlanta udì il clamore della battaglia. Sin dall’alba, prima che i rumori abituali della città si svegliassero, si udivano fievoli e lontane le cannonate sul monte Kennesaw, un rombo basso e cupo come di temporale che si avvicina. Talvolta erano così fragorose da sovrastare il traffico di mezzogiorno. La gente faceva finta di non sentire e continuava a parlare, a ridere, a condurre i propri affari come se i nordisti non fossero ormai alle porte, a ventidue miglia di distanza, ma in realtà tendeva le orecchie. In città si respirava preoccupazione perché tutti, qualsiasi cosa stessero facendo, erano sul chi vive e almeno cento volte al giorno si sentivano balzare il cuore in gola. Le cannonate erano più forti di prima o era solo un’impressione? Il generale Johnston li aveva respinti, stavolta? Ce l’avrebbe fatta?
Per altre citazioni consultate Cocktail di citazioni.