Quando si scrive, spesso, si modella la realtà che ci circonda e che conosciamo, dando vita a qualcosa di nuovo che si discosta dal mondo usuale. Utilizzando il filtro della realtà Lucia Berlin racconta la sua storia, fatta di lavori diversi, relazioni difficili, trasferimenti e un continuo adattarsi a nuovi luoghi. Per srotolare le sue vicissitudini, la Berlin ha scelto la forma del racconto che va a comporre la raccolta “La donna che scriveva racconti”, tradotta da Federica Aceto per Bollati Boringhieri.
Ogni racconto è un’istantanea di un momento della sua vita o delle difficoltà che chiunque potrebbe incontrare sul suo cammino: la condizione di gringa, la malattia, la droga, la povertà sono alcune delle tematiche ricorrenti nei racconti di Lucia Berlin, in cui non si fanno sconti alla realtà e che puntano a suscitare determinate emozioni nel lettore, con il suo stile asciutto e conciso. Un’alternanza di sentimenti e situazioni che la scrittrice mescola sapientemente nel suo calderone. Ma se la perdita e il dolore sono frequenti, non mancano note ironiche che colorano le storie, quasi a rispecchiare gli alti e i bassi che caratterizzano la vita reale.
“La donna che scriveva racconti” di Lucia Berlin è una raccolta da leggere e apprezzare lentamente, per meglio entrare nell’ottica dei suoi racconti, veri e per questo non sempre allegri, eppure mai pesanti grazie allo stile leggero della scrittrice, che va dritto al cuore della questione, come pennellate decise su una tela ancora da terminare. Da prendere in piccole dosi per ottenere il massimo dalla lettura di “La donna che scriveva racconti” di Lucia Berlin.
Consigliato per chi vuole ritrovare la realtà nella scrittura, per chi ama la letteratura americana, per chi ama gli Stati Uniti e i suoi tratti distintivi, per chi vuole riscoprire una scrittrice dallo stile essenziale, per chi vuole cimentarsi nei racconti, per coloro che vivono in bilico tra realtà e finzione, per chi apprezza e/o elogia la brevità.
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La citazione dal libro:
Cos’altro mi sono persa? Quante volte nella vita sono stata, per così dire, sul portico dietro casa invece che su quello davanti? Cosa mi è stato detto che non ho sentito? Quale amore potrei non aver percepito?
Tratto dal racconto “Ritorno a casa”
Per altre citazioni consultate Cocktail di citazioni.