Fonte immagine: Globewanderin
Siamo nel 1919, in Alabama, lo stato degli Stati Uniti più conosciuto per la segregazione razziale (fatto che è importante tenere a mente, ma che non è affrontato direttamente nel romanzo). Nella città di Perdido, il fiume esonda provocando non pochi problemi alla popolazione e alla famiglia Caskey, ricchi proprietari delle segherie. Si tratta di un infausto avvenimento, eppure qualcosa di buono la piena la porta, l’arrivo di Elinor. Ma sarà davvero un incontro felice quello tra la famiglia Caskey e questa misteriosa ragazza? Sono queste le coordinate della saga di Blackwater di Michael McDowell, tradotta da Elena Cantoni per Neri Pozza, che inizia con il primo volume “La piena”.
In questo primo romanzo vengono introdotti i personaggi e s’intravede l’aspetto misterioso, tratteggiato da elementi sovrannaturali. Impariamo a conoscere la famiglia Caskey e li seguiamo nelle loro vicende, scoprendo come le dinamiche familiari ruotino intorno a Mary-Love, la matriarca, e la nuova arrivata Elinor. Lungo tutte le pagine emerge come a tenere in mano le redini della famiglia siano le donne, vere artefici del progresso in città, come dimostra anche il personaggio di Génevieve dai tratti mascolini. “La piena” spicca quindi con la sua buona dose di femminismo, intrecciata a eventi misteriosi, che sono tuttavia appena accennati e che non svelano ancora nulla di concreto al lettore.
Intrigante è un altro aggettivo associabile a questa saga, che punta a conquistare con la narrazione classica e la sua semplicità, muovendosi in una dimensione fantastica, che risulta essere solo un aspetto dei tanti affrontati nel libro e non quella prevalente, come forse ci si aspetterebbe. Proprio per questo riesce a convincere un’ampia fetta di lettori e non solo quelli appassionati di fantasy. In conclusione, “La piena” di Michael McDowell è un ottimo inizio di una saga che con le sue donne forti spiana la strada alle vicende della famiglia Caskey, legata indissolubilmente alle sorti della città. Che sia la città a nascondere un mistero?
Consigliato per chi ama le saghe familiari, per chi è abituato a leggere delle buone storie, per chi cerca una lettura di evasione, per gli appassionati di misteri, per chi è pronto a dover leggere più libri per sapere come si concluderà la storia, per chi ama le storie di lungo respiro, per chi cerca qualcosa di non troppo impegnativo e allo stesso tempo accattivante.
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La citazione dal libro:
Oscar sapeva che Mary-Love ed Elinor erano in grado di manipolarlo. Ottenevano sempre ciò che volevano. A dire il vero si sarebbe potuto dire la stessa cosa di tutte le donne censite a Perdido, Alabama. Certo, nessun uomo avrebbe mai ammesso di essere manovrato dalla madre, dalla sorella, dalla moglie, dalla cuoca o dalla prima femmina che lo accostasse per la strada: la maggior parte di loro, in realtà, non ne era nemmeno consapevole. Oscar invece lo sapeva bene. Ma per quanto conscio della propria inferiorità, della sua reale mancanza di potere, era incapace di liberarsi dalle catene che lo imprigionavano.
Per altre citazioni consultate Cocktail di citazioni.