Fonte immagine: Globewanderin
Spesso siamo troppo presi dalla nostra vita quotidiana per accorgerci che la felicità si nasconde tra le piccole cose e nei piaceri semplici della vita. E cosa succede quando si sa di non avere più tempo per scoprire le gioie della vita? È quanto successo a Max, a cui rimangono solo pochi mesi di vita, che ora dovrà decidere come vivere al meglio, senza più nascondersi dietro le sue paure. Il fato vuole che incontrerà Emma, proprietaria di una fattoria, una ragazza semplice che trasformerà l’esistenza del giovane impiegato. Si sviluppa così la storia di “La felicità di Emma”, scritta dall’autrice tedesca Claudia Schreiber e tradotta da Angela Lorenzini per Keller, un romanzo che accende una luce anche nei momenti più bui e che mette in risalto come nelle situazioni più difficili possa nascere bellezza e amore.
Per i più, Emma conduce una vita insolita: alleva maiali per poi a malincuore ucciderli per farli diventare salami. Per quanto svolga un’attività poco piacevole, proprio questa le permette di essere autosufficiente e badare a se stessa, motivo per cui perdere la fattoria è per Emma un increscioso evento, che cercherà a tutti i costi di non far accadere. Inaspettatamente Max entrerà in modo rocambolesco nella sua vita e porterà con sé i soldi sufficienti per salvare la fattoria. Questo incontro segnerà per sempre la sorte dei due e dall’inatteso nascerà qualcosa di altrettanto inaspettato.
Attingendo al risaputo detto che “gli opposti si attraggono”, Claudia Schreiber intesse una storia vera, fatta di momenti poco piacevoli, alti e bassi, ma che sprigiona infine una tenerezza e delicatezza inaspettata, destinate a essere scoperte da chiunque leggerà “La felicità di Emma”, un libro che dona speranza proprio quando uno meno se l’aspetta e arricchisce involontariamente l’animo umano.
Consigliato per gli inguaribili romantici, chi sta attraversando un momento difficile, per chi è sempre di corsa e non gode appieno delle piccole gioie della vita, per chi vuole ritrovare la speranza, per chi non si abbatte durante le avversità, per chi trova un modo di andare avanti sempre e comunque; per chi è sicuro che la vita, per quanto dura, nasconda il lieto fine, per chi trova qualcosa di buono anche nella sofferenza, per chi trova la felicità dietro ogni angolo, pensando che in fondo basta poco per essere davvero felici.
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Incipit del libro:
La stanza da letto di Emma era un porcile: la biancheria sbucava fuori dall’armadio e dai cassetti, pile di giornali e di fatture non pagate le facevano da comodino e da sgabello, e gomitoli di polvere grossi come gatti rotolavano sotto il letto impigliandosi in resti di pane mangiucchiato.
Per altre citazioni consultate Cocktail di citazioni.