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Io so di non sapere: “? Il paradosso dell’ignoranza” di Antonio Sgobba

Io so di non sapere: “? Il paradosso dell’ignoranza” di Antonio Sgobba

La vastità delle conoscenze è inconoscibile, non si può sapere sempre tutto, più si studia e più si conosce. Si tratta di semplici affermazioni che riflettono alcune verità dell’esistenza dell’uomo. Infatti quanto è vero che, in generale, l’uomo ha sete di conoscenza, è anche vero che non riuscirà mai a esplorare tutti i campi del sapere e ci sarà sempre qualcosa che gli rimarrà ignoto. In quest’ottica la conoscenza e l’ignoranza vanno di pari passo e sono persino complementari: al crescere della propria conoscenza, cresce anche proporzionalmente (ma non per forza) la propria ignoranza. Eppure si tende spesso a parlare del lato buono della medaglia piuttosto che di quello cattivo, ma per una volta la prospettiva si ribalta: in “? Il paradosso dell’ignoranzaAntonio Sgobba disquisisce sullo stigma della società, l’ignoranza, che pure va tanto di moda oggigiorno.

Come ogni cosa, anche l’ignoranza ha radici profonde e l’autore ci porta così alla sua scoperta, partendo dal movimento americano “Know nothing”, nato negli Stati Uniti a metà del XIX secolo, passando per l’Italia fino ad arrivare ai giorni nostri, dove abbiamo l’impressione di poter sapere tutto in qualsiasi momento, grazie a Internet, che diventa però da opportunità anche un impedimento. La possibilità di accedere a una conoscenza illimitata è solo illusoria e siamo sicuri di non raggiungere in realtà il suo contrario?

Tra filosofia (da Socrate a Kant fino a Nietzsche) e riferimenti concreti alla vita di tutti i giorni o rimandi alle nostre conoscenze popolari, Sgobba delinea il percorso dell’ignoranza con il trascorrere del tempo fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui il “non sapere” dilaga, riversandosi anche nelle scelte politiche (basti pensare a chi è il presidente degli Stati Uniti oggi). Inserire nel titolo di questo libro il punto interrogativo risulta azzeccato, in quanto al termine della lettura non si giunge a risposte e durante tutto il testo vengono sollevati molti interrogativi, ribaltando però false credenze ed evidenziando che malgrado ci sforziamo di conoscere sempre più, il risultato che otteniamo non è sempre quello sperato.

? Il paradosso dell’ignoranza” è un libro utile, interessante e che fa riflettere su qualcosa che spesso viene dato per scontato, dando spunti sia per una visione pessimista che per una ottimista. In sintesi, chi si approccerà a questo libro troverà un’analisi dettagliata sulla conoscenza e sul suo opposto, ricco di informazioni sulle quali raramente vi sarete soffermati.

Consigliato per gli avidi di conoscenza, per chi ama la filosofia e filosofeggiare, per i pensatori, per gli ignoranti e per chi crede sempre di sapere tutto, per chi è alla ricerca di spunti di riflessione interessanti, per chi non vuole leggere sempre del solito argomento, per chi ama approcciarsi alle tematiche da diverse prospettive, per chi ama la conoscenza e si interroga spesso sulle proprie conoscenze, per chi pensa che all’ignoranza non c’è mai fine.

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La citazione dal libro:

È strano: ho tutta la conoscenza del mondo a disposizione e sono così ignorante. Potrei cercare le risposte su Google, ma continuo a vedere cose che non so. Anzi, ho l’impressione che tutta la conoscenza disponibile online non faccia altro che accrescere la mia ignoranza. Sono circondato dalle cose che so di non sapere, al più posso distinguere tra quelle che non voglio sapere e quelle che non posso sapere. Al contrario, non posso nemmeno intuire quelle che non so di non sapere, non posso nominarle, posso solo immaginarne il numero: infinito.

Per altre citazioni consultate Cocktail di citazioni.


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