Spesso la vita prende sentieri e risvolti inaspettati e questo succede in ogni ambito della propria sfera personale e non. L’amore non fa eccezione. E di un amore intenso, complesso, che nasce subito ma si sviluppa nel tempo parla il romanzo di Haruki Murakami, “A sud del confine, a ovest del sole”, tradotto da Mimma De Petra e Antonietta Pastore, per Einaudi. Il libro sembra accostarsi maggiormente alla prosa di “Norwegian Wood”, seppur la storia sia diversa, ma la sensibilità è la stessa. Capitolo dopo capitolo, Murakami ci racconta l’amore che sboccia tra Hajime e Shimamoto, entrambi figli unici. La prospettiva, in particolare, è quella di Hajime, di cui seguiremo il percorso di crescita, che lo porterà infine a ricongiungersi con Shimamoto solo in età adulta, quando le circostanze saranno un po’ cambiate. Viene descritto un amore impossibile che risulta allo stesso tempo delicato.
Al di là della storia in sé, ciò che affascina è lo stile di Murakami e la sua abilità nel riuscire a creare un alone di mistero intorno alla figura di Shimamoto, il tutto unito ad atmosfere e ambientazioni tipicamente giapponesi. Emergono pensieri, sentimenti ed emozioni del protagonista, legati questa volta a una dimensione prettamente reale, che proprio per questo permette di entrare maggiormente in sintonia con lui. Se da un lato ci sono fatti, descrizioni e riflessioni, dall’altro i contorni della storia d’amore sfociano fino ad addentrarsi in un territorio sensuale ed erotico, come di sovente accade nei romanzi di Murakami.
Come già in “Norwegian Wood”, anche il titolo “A sud del confine, a ovest del sole” s’ispira a una canzone, quella di Nat King Cole, dando così vita a un altro momento di socialità e aggregazione. E forse non è un caso che Hajime finisca per gestire un cocktail bar, il Robert’s Nest, in cui spesso si esibiscono cantanti jazz. Tutti questi elementi sembrerebbero essere gli ingredienti perfetti per creare una storia d’amore intensa, lontana da sentimentalismi e che per questo potrà entusiasmare anche chi rifugge la lettura di libri incentrati su storie d’amore. In conclusione, “A sud del confine, a ovest del sole” di Murakami è un libro intenso, inaspettato che dischiude a poco a poco i mille significati di una storia d’amore mai finita.
Consigliato per chi cerca qualcosa d’intenso e profondo, per gli amanti del Giappone, per chi vuole approcciarsi a Murakami, per coloro che non ricercano la classica storia d’amore, per chi vuole riflettere sull’incontro di due solitudini, per chi cerca un libro appassionante, veloce da leggere e ricco di possibili interpretazioni.
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La citazione dal libro:
Tutti e due avvertivamo la presenza di una nuova realtà che sarebbe presto diventata nostra e che avrebbe colmato quel senso di incompletezza delle nostre esistenze. Una nuova porta stava per aprirsi davanti a noi, soli sotto una vaga e flebile luce, con le mani strettamente allacciate per dieci, brevi secondi.
Per altre citazioni consultate Cocktail di citazioni.