Chi ha già apprezzato Björn Larsson in “La vera storia del pirata Long John Silver“, troverà conferme sullo stile dell’autore in questo libro “Il cerchio celtico“, tradotto dallo svedese da Katia De Marco. La storia si svolge ai giorni nostri e vede Ulf nei panni del protagonista, uno svedese che ha deciso di vivere sulla sua barca Il Rustica, proprio per non avere catene e sentirsi libero. Durante uno spostamento in Danimarca l’incontro con MacDuff cambierà però le sorti del nostro personaggio, che si troverà suo malgrado coinvolto in un mistero intorno ai Celti, un popolo che è pronto a tutto per rivendicare le proprie radici e la propria indipendenza.
Anche questa volta Björn Larsson ci regala un’avventura per mare, diversa però da quella vissuta da Long John Silver, che procede a un ritmo incalzante e ci parla meglio dei Celti e di alcune loro tradizioni. Per l’ambientazione scelta è inevitabile pensare ai romanzi sui marinai di Joseph Conrad, a cui forse il nostro autore si è ispirato. Lo stile fluido e scorrevole di Larsson descrive poi vividamente i paesaggi scozzesi, oltre che soffermarsi sul mare, presenza amica e ostile allo stesso tempo. Al di là dei colpi di scena e dell’alone di mistero, l’autore si concentra sui rapporti, su quello del protagonista con il suo amico Torben, su quello che s’instaura con Mary e su quello esistente tra Mary e MacDuff. Non in ultimo lo scrittore indaga anche il legame di Ulf con il mare e la sua barca, aspetti che ci rivelano diversi indizi sul carattere del protagonista.
“Il cerchio celtico” di Björn Larsson risulta quindi un romanzo agile e godibile, ricco di avventura, sullo sfondo di una Scozia quasi magica, di cui l’autore ci fa apprezzare le sue coste, tratteggiando una storia marinara dalle molte sfaccettature.
Consigliato per chi ama i thriller ma anche per chi ama indagare la psicologia implicita in una storia, per quelli che apprezzano lo stile di scrittura di Björn Larsson, per coloro che amano l’avventura e le storie marinare, per quelli che sono interessati ai Celti.
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Essere lontani da tutto come si è solo in mare, e l’attimo dopo sentirsi forse più a casa che in qualsiasi altro posto era una sensazione che non smetteva mai di rinnovarsi.
Per altre citazioni consultate Cocktail di citazioni.
